venerdì 29 aprile 2011

Merrell Trail Glove vs. New Balance Minimus Trail Review

Merrell Trail Glove vs. New Balance Minimus Trail Review

Questo link vi rimanda ad un interessnte post che mette a confronto le due scarpe adatte al trail che più si avvicinano alla concezione del "correre a piedi nudi".

giovedì 14 aprile 2011

Scarpe Trail- Running MONTRAIL BADROCK

Montrail Badrock Trail Running Shoes

Aggiornamento dopo aver percorso più di 700km:
http://corrigaggiocorri.blogspot.com/2011/10/montrail-badrock-700km.html


Scarpa per trailrunning della Montrail

Questa scarpa della Montrail, marca specializzata in scarpe da trail running, è stata una vera sorpresa, per me. In tutti i sensi: mi è stata regalata!
Sono venuto a conoscenza di questa marca leggendo articoli – su riviste e internet - su uno dei membri del Team Montrail, un certo Geoff Roeds.... e poi ho scoperto che anche gli altri membri di questo team non sono affatto male...
Poi pensi che certi campioni riescono a viaggiare con qualsiasi tipo di scarpa ai piedi, e che quindi indossino solo le scarpe di coloro che li pagano di più... e questo non aiuta certo a invogliarti a comprarle: quelli come me, la stragrande maggioranza dei corridori, non guarda tanto i toptunner, ma i propri “simili”, quelli con cui si condivide gli stessi "problemi".
Se poi ci si mette il fatto che la distribuzione di scarpe Montrail è praticamente inesistente dalle mie parti, sin da subito ho “segato” la mia curiosità. E poi, ho nell'armadio altre 2 paia di scarpe da trail da finire... Insomma, incuriosito, ma non invogliato a comprarle...


E così ho queste Montrail Badrock tra le mani: ma che cos'è questo tocco di colori sgarcianti nella parte interna dell'intersuola? Vado sul sito internet, al sito della Montrail, e scopro che è il FluidPost, un sistema antipronazione! Ops, che peccato, penso: io sono un supinatore. E putroppo, chi me le ha date non ha conoscenza di questi piccoli particolari che "fanno" la scarpa, come non ne sapevo nulla io la prima volta che comprai una scarpa da running. E quindi adesso ho tra le mani un bellissimo paio di scarpe, con le quali non potrò correre.. beh, no, non è così che andrà a finire: io ci provo comunque! Se poi non vanno, le regalo.


E così metto ai piedi queste Montrail Badrock.
Comode, molto comode: pianta larga, soprattutto sull'avampiede, dove anche il mesh della tomaia veste ampio, dando la giusta libertà di movimento alle dita dei piedi. La tomaia è rosta e confortevole, forse migliorabile per quanto riguarda la traspirazione, ma , anche grazie agli inserti vari lungo tutta la sua estensione, rende il giusto sostegno al piede. Belli al tatto quelli in pelle, che però potrebbero mostrarsi fragili, usurabili, viste le condizioni in cui spesso si troveranno. L'imbottitura del collarino è molto morbida e avvolgente, e il collarino è alto il giusto da proteggere la caviglia il più possibile senza interferire con la libertà di movimento. La conchiglia della talloniera avvolge il piede come una seconda pelle, è da la sensazione di essere un tutt'uno con la scarpa. I rivestimeti protettivi del puntale e lungo tutta la scarpa non la appesantiscono poi tanto, se si considera che la scarpa, che per dimensioni è identica a una scarpa A3, riesce a pesare anche meno di molti, tra i più diffusi, di questi modelli.
Poggio entrambi i piedi a terra e riesco a percepire la presenza di un sistema di controllo pronazione nella parte interna del piede. E non lo gradisco.. Io ho il problema opposto: poggio sulla parte esterna del piede, e preferisco scarpe che cedano, nella parte interna del piede, permettendomi così di equilibrare lo scarico del peso al movimento dell'impatto, per evitare che alla lunga si affatichi tutta la parte esterna del piede e, soprattutto, i tibiali ... E con dispiacere, penso che con queste comode scarpe non potrò correrci a lungo...
E così pesticcio il pavimento coi piedi, per ricavarne le prime sensazioni.
L'intersuola Terra-Hex è composta da materiale Eva all'interno del quale sono inseriti degli esagoni rigidi, restituisce un giusto compromesso tra ammortizzazione , flessibilità e stabilità; è molto morbida, sull'avampiede. Mi ricorda molto la Wildcat de La Sportiva. La suola è composta da tasselli esagonali molto alti nella parte centrale, e una tassellatura dentata perimetrale. Si percepisce, dal rumore, la diversa densità di materiale Gryptonite di cui è costituita l'intersuola, che nella sua parte perimetrale, è fatta di un materiale più rigido, la cui funzione sarebbe di contribuire a un maggiore grip su fondi instabili.

E così decido di andarle a provarle.
Come inizio a correre , mi sorprendo non sentendo più la presenza dell'effetto del FluidPost: eh già , l'aver sviluppato un appoggio di avampiede, e non più di tallone, mi permette di evitare che l'elemento del FluidPost , limitato , in questo modello, alla parte posteriore dell'arco e al tallone, influisca sulla rullata del piede. Questa scoperta mi rallegra: se è così , potrò correrci, con queste scarpe. Naturalmente, sarà da vedere fino a quanto potrò correrci: è chiaro che la stanchezza influisce sull'efficenza del passo, per cui potrei ritrovarmi al quarantesimo chilometro, stanco, che magari appoggio il piede di tallone, rullando pesantemente il piede, e allora potrei trovare fastidio...
Ma intanto gradisco la capacità dell'intersuola di assorbire le asperità del terreno anche grazie alla presenza di una placca, nella parte dell'avampiede, che protegge dagli urti contro le “intrusioni” più invadenti, senza che questo elemento più rigido influisca sulle capacità di torsione della scarpa, che riesce a stare sempre a contatto col terreno e a permettere di interpretarlo. Riesco ad apprezzare anche la presenza di quella parte perimetrale di tassellatura in materiale di densità maggiore, che garantisce un bel grip soprattutto negli spostamenti di direzione, sia nel momento di spinta, che di appoggio, specialmente nei tratti in discesa. Ed in discesa apprezzo la capacità del craschpad di assorbire l'impatto col terreno, in quei tratti dove il fondo è costituito da sassi'.

Ho avuto modo di provarla anche sulla neve, e mi ha dato completa sicurezza , anche in quei tratti di sentiero in cui la neve si è posata "calando" sopra il sentiero, formando passaggi inclinati ed instabili. E anche in quei tratti di salita e discesa di fanghiglia nevosa, dal quale afforiavano radici e rocce bagnate.

Ad oggi ci ho corso un centinaio di km, l'intersuola non presenta segnali di deformazione, e la suola mostra solo minimi segnali di usura.

Tirando le somme, trovo che sia una scarpa molto comoda e affidabile, il perfetto ibrido tra scarpa da strada e scarpa da trail, a suo agio su tutti i tipi di fondo, adatta per percorsi lunghi, e ultra, per corridori di qualsiasi peso.

Schematizzzando:
Comfort: Eccellente
Ammortizzazione: Eccellente
Reattività: Buono
Stabilità: Ottimo
Grip: Ottimo
Protezione: Buono
Sistema di chiusura: Buono
Peso: Buono



Ecco quanto afferma Geoff Roes riguardo a queste scarpe:
"When I first got a pair of the Badrocks I didn't think I would like them too much, but now I just keep liking them more and more. I have been doing a lot of running in the snow lately and they are a perfect shoe for snow running. They seem to run about a half size large, but once I got into the right size I love them. They're very roomy in the toe area which I really like for running in the winter. The extra space allows my feet to circulate very well, even with thick socks on. They have incredible traction in loose snow, and at just over 11 ounces they are surprisingly light for the amount of support, cushioning, and protection they offer. As long as Montrail keeps making the Mountain Masochist nothing is likely to replace them as my shoe of choice, but the Badrock has come closer than anything else I've tried. And for running in snow the Badrock is now my shoe of choice"

Ed eccomi infatti in azione sull'ultima neve all'Abetone, dove le Montrail Badrock hanno dimostrato grandi capacità di grip, non solo su neve morbida, ma anche sulla poltiglia neve-fangho ghiacciata, anche in discesa. Sempre affidabili!



Montrail Badrock sulla neve

Di seguito anche una carrellata di foto che mettono a confronto le Montrail Badrock con una Asics Landreth, un modello di A3, per comparare quanto di buono è stato fatto dalla Montrail per offrire una scarpa A5 confortevole al pari, se non di più, delle migliori strade per strada. Il disegno della tomaia che avvolge e protegge bene il piede, la larghezza della pianta, la conformazione della talloniera.

mercoledì 13 aprile 2011

T.C.E Traversata Colli Euganei , 10.04.11




A differenza di molti, ci speravo tanto in una edizione “secca” della TCE, sebbene la scorsa e unica edizione a cui ho partecipato, per quanto bagnata, non mi sia sembrata così tanto fangosa.. Tutto sommato, il percorso della TCE, presenta molte variazioni di fondo, e solo nei primi metri, appena usciti dall'asfalto, si presenta un tratto in mezzo ai campi e in piano, dove l'acqua può stagnare. Per il resto è un continuo salire e scendere, attraversando single-track, strade bianche in mezzo a filari di vite, fondi pietrosi, antiche strade romane.
E la giornata di ieri è stata perfetta, con quel cielo limpido azzurro fin dalle prime ore del mattino, che apriva la vista a panorami più aperti; la luce del sole che illuminava i fiori sbocciati nei giorni precedenti in questo sprazzo di estate inaspettata. Bruciava, il sole, sulla pelle; ma subito un venticello lieve asciugava il sudore, ingannando anche sulla percezione della fatica: molti infatti accuseranno crampi, dimentichi degli effetti negativi dei “primi caldi”, quando, dopo aver passato un inverno senza problemi di idratazione, si deve fare i conti con la perdita dei sali minerali.
Io son partito con la mia solita calma, unico obiettivo arrivare fino in fondo, superando la salita del Pellegrino senza quegli affanni patiti lo scorso anno, considerando anche una particolarità: correvo con le FiveFingers ai piedi! Eh si: non ci avevo mai percorso più di una ventina di km, e questa era appunto la mia sfida, su un percorso molto vario e sollecitante. E l'ho pagata: quando ho dovuto attraversare la strada romana, fatta di sassi arrotondati, dove era difficile capire dove poggiare il piede, quale sasso scegliere senza sbattere alluce o mignolo contro qualche altro sasso... praticamente impossibile; e poi successivamente, dove, per entrare in un tratto di singletrack, incrociandomi con uno in mountainbike, ho dovuto allargare la traiettoria e mettere il piede sotto le foglie di un cespuglio dove si trovava una radice... presa in pieno! mignolo e pondulo, un dolore lancinante, un urlo nel silenzio, Mauro che più avanti torna indietro per vedere come stavo... Ho proseguito, ma già le normali difficoltà dei tratti in discesa, dove ci si appoggia sulle dita , diventavano insopportabili in quella zona del piede, tanto che poi mi sono ritrovato costretto a fermarmi, per controllare la situazione: dita arrossate e gonfie, ma niente di rotto; tant'è che poi ho trovato difficile calzare di nuovo la scarpa... I miei amici (e anche altri trailer) si fermavano al passaggio, vedendomi seduto per terra, offrendomi aiuto. Un grazie a tutti Loro! Ormai non mi restava che decidere: se continuare per orgoglio, anche solo camminando, di andare fino all'arrivo. O fermarmi al ristoro più vicino. Cosa su chi mi ha fatto riflettere anche la Dona, quando mi ha raggiunto. Ed è così che ho deciso di abbandonare, facendomi visitare dal medico presente, che mi ha passato del ghiaccio spray e poi mi ha massaggiato con un anti-infiammatorio, facendomi notare che quelle che indossavo non erano le scarpe più adatte per affrontare questi percorsi... Eh si che lo so, Dottore, è proprio questo il bello.. non mi sono mai fatto male in precedenza, qualche botta, ma niente di importante: oggi invece due volte, per di più nello stesso punto! e poi ripensandoci , ho visto l'ironia della sorte : proprio il giorno prima stavo sulle discese del Malandrino a pulire il fondo dalle foglie e dalle insidie che nascondevano, per impedire che incidenti tipo il mio possano accadere ai partecipanti alla gara...
Non posso che ringraziare tutti quelli che in quel mio momento di sofferenza mi hanno offerto il loro aiuto.